Nella società moderna, una delle principali cause di morte, di invalidità permanente e di spesa sanitaria è rappresentata dalla malattia cerebrovascolare (o ictus).
Sono stimati in 100.000 i nuovi casi ogni anno di tale patologia, la metà dei quali porta a morte o a disabilità anche molto gravi
E’ bene ricordare anche che con l’aumento della speranza di vita aumenta anche il tasso di mortalità, mentre non vi è una differenza significativa fra uomo e donna come frequenza di manifestazione della malattia
Studi statistici hanno comunque evidenziato come già dalla fine degli anni ’60 la mortalità sia in continua diminuzione a seguito di un attacco cerebrovascolare, e che questo decremento interessi omogeneamente diverse razze, età e sessi.
In che modo le cellule celebrali vengono danneggiate a seguito di una insufficiente circolazione del sangue?
- Ischemia celebrare: anche 4 volte più frequente dell’emorragia celebrale, da sola costituisce fino all’80%delle patologie cerebrovascolari (l’emorragia è al secondo posto).
L’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età, con un andamento lineare ed esponenziale, ed è leggermente superiore negli uomini.
Il danno è provocato dal mancato apporto sanguigno in una certa zona del cervello, un po’ come succede al cuore durante l’infarto. - Ictus ischemico: direttamente correlato all’ischemia celebrare, di cui ne ricalca i tratti; in latino ictus significa “colpo” e si usa per questi avvenimenti in quanto vi è la chiusura improvvisa di una arteria che porta il sangue al tessuto cerebrale.
Tale impedimento può essere causato sia da un emobolo sia dal restringimento progressivo del vaso stesso, a causa di trombosi o ispessimento della sua parete.
L’ostacolo dev’essere rimosso tempestivamente, pena la privazione di nutrimento e morte delle cellule dopo appena pochissimi minuti.
Si stima che gli attacchi di questo tipo rappresentino l’85% di tutti i casi ischemici. - Ictus emorragico: in questo caso il danno è dovuto alla rottura di un’arteria cerebrale. Le circostanze che portano a questo avvenimento sono fondamentalmente 3: aumento improvviso della pressione arteriosa, presenza di un aneurisma, difetti di coagulazione del sangue (ad esempio in soggetti che effettuano terapie anticoagulanti).
Rappresenta il 15% di tutti gli attacchi ischemici, è quindi meno diffuso ma è anche il tipo di patologia più grave, ovvero quella che molte volte porta al decesso.
Quali sono le cause che conducono ad un ictus?
- Aterosclerosi: patologia comune nei paesi sviluppati, provoca una riduzione progressiva dei vasi (arterie in particolare) con conseguente difficoltà per il sangue di circolare; si aggrava se associata ad esempio ad ipertensione o a vizi dannosi quali il fumo o eccesso di peso corporeo.
La placca fibrosa (o ateromasica) che si forma all’interno del vaso, composta dai grassi che si depositano sulle sue pareti, col tempo si ingrandisce proprio a causa del rallentamento del circolo in quel punto (evento che tra l’altro favorisce il continuo deposito di sostanze), finendo per ostruire completamente il passaggio.
– Trombosi: fisiologicamente, alla rottura d un vaso, l’organismo forma un trombo, ovvero un vero e proprio “tappo”, formato da piastrine, fibrina e globuli rossi; il problema insorge quando in caso di circolo rallentato o malattie, i trombi si formano troppo frequentemente e si ingrossano fino a bloccare l’afflusso di sangue nel vaso stesso. - Embolia: con questo termine si indica un pezzetto di un coagulo che staccandosi dalla sua sede originaria finisce, attraverso la circolazione, in un’arteria, ostruendola. Il punto da cui partono questi emboli è più frequentemente l’atrio sinistro del cuore, quando vi è presenza di fibrillazione atriale, che comporta un’insufficiente e disomogenea contrazione degli atri.
IN BREVE
Che sintomi si avvertono in caso di ictus in corso?
- Minor forza in una certa parte del corpo, accade comunque più frequentemente che la debolezza interessi una metà intera del proprio corpo
- Formicolii o mancanza di sensibilità
Quali sono i maggiori fattori di rischio?
- Pressione alta: di norma i valori da non superare sono di 140 mmhg per la massima e 90 mmhg per la minima
- Colesterolo alto
- Fumo
- Diabete
- Presenza di fibrillazione atriale (il 15% degli anziani soffrono di tale disturbo)
- Familiarità
- Invecchiamento: sebbene in età relativamente giovane gli uomini siano più colpiti, con l’aumentare dell’età la casistica si assesta; anzi, nelle donne dopo la menopausa aumenta l’incidenza di ictus